Saturday 26 June 2010

Crystal Palace: Ovvero il Palazzo di Cristallo

Questa bellissima storia, l'ha scritta Mr Wolf.

Il Crystal Palace prende il nome dal grande edificio di ferro e vetro che nel 1851, per volere del Principe Alberto, consorte della regina Vittoria, fu installato nel cuore di Hyde Park per ospitare "The Great Exhibition", cioè la grande esposizione universale che doveva simboleggiare la potenza industriale, economica, e militare dell'Impero britannico.
Ecco la foto di questo curioso edificio, enorme, e sovrastato da due grandi torri ai lati.











Dato che era composto di elementi prefabbricati, nel 1854 l'edificio potè essere smontato e rimontato nella zona Sud della città, a Sydenham Hill, dove divenne un'attrazione turistica nonchè (per quanto ci interessa) sede di manifestazioni sportive.









IL PRIMO CRYSTAL PALACE FC - Nel 1861 i dipendenti del Crystal Palace diedero vita ad un club calcistico eponimo, che nel 1871 fu tra i membri fondatori della FA Cup, manifestazione a cui la squadra, per la quale furono scelti i colori rossoblù, partecipò fino al 1876, quando il club si sciolse.

Ma ormai il Crystal Palace era il luogo deputato alle competizioni sportive, Wembley era di là da venire e su quel campo si disputarono le finali di coppa fino al 1916.

LA NASCITA DELL'ATTUALE CRYSTAL PALACE FC - Nel 1905 venne fondato un altro club, non collegato con il precedente, che intendeva giocare sul campo adiacente al grande palazzo di cristallo (che prendeva in affitto) e a cui, quindi, fu nuovamente attribuito il nome di Crystal Palace.
Per la formazione del nuovo club ci si avvalse della collaborazione del segretario dell'Aston Villa (che allora era il club più importante in Inghilterra) il quale poi, grazie all'amicizia tra il direttore del Crystal Palace e il presidente dell'Aston Villa, lasciò il club di Birmingham per divenire segretario del neonato Crystal Palace FC.
Non c'è quindi da stupirsi se il Crystal Palace adottò la stessa maglia dei Villans.
In pratica, il Crystal Palace iniziò come una sorta di cockney Aston Villa.
Il club disputò i primi anni nella Southern League adottando come simbolo il palazzo di vetro e con esso i soprannome di Glaziers, i Vetrai









Ecco un'immagine del Crystal Palace Sports Ground, dove si disputavano le partite dei Glaziers.











DAL NIDO DELLE (FUTURE) AQUILE A SELHURST PARK - Con la Prima Guerra Mondiale il sito del Crystal Palace fu requisito per necessità belliche, e il club si spostò (per disputare alcuni campionati locali, tipici del periodo bellico) nell'impianto di Herne Hill, dove giocava il West Norwood FC.
Dopo la guerra il Crystal Palace si spostò a Selhurst, la stessa zona dov'è ora, in uno stadio chiamato The Nest, il Nido, come il vecchio stadio del Norwich, di proprietà della London, Brighton and South Coast Railway Company (ora il sito è adibito a deposito ferroviario, di fronte alla stazione di Selhurst).











Nel 1924 il Crystal Palace riuscì a comprare il terreno per costruire lo stadio di Selhurst Park.
Dov'è Selhurst Park?
E' difficile da spiegare, diciamo che è lontano, molto lontano.
Da tutto.

Chi è andato in vacanza studio a Londra sa che la destinazione migliore per alloggiare era Wimbledon, quelle più sperdute erano Morden o (se proprio eri sfigato) Mitcham.
Bene, Selhurst è più lontano ancora, a Sud-Est di Mitcham, senza nessuna metropolitana che transita nei paraggi, ci devi arrivare in treno o in autobus.
Insomma, è lontano....
Il campo però (dicono quelli che l'hanno visto, come il Lord e Arsenal4Ever) è molto bello e tradizionale, e le foto sembrano dar loro ragione.




















LA SQUADRA YO-YO - Nella prima metà del secolo XX il Crystal Palace conduce un'esistenza abbastanza stentata, la classica squadra yo-yo che sale e scende dalle divisioni minori, raggiungendo al massimo la Seconda.
Negli anni'30 però brilla l'astro di Peter Simpson, il più grande bomber di sempre, con 165 gol in 195 partite, capace di segnare la cifra record di 46 gol in 42 partite nel 1930-1931.






Intanto soffiavano venti di guerra, nel 1936 il famoso palazzo di cristallo fu distrutto dai bombardamenti dell'aviazione tedesca.
Anche il calcio ne risente e durante gli anni più caldi del conflitto si disputano solo tornei locali o regionali. Nei sette anni di war-time football, comunque, ben 186 giocatori vestono la maglia del Crystal Palace (http://www.cpfc.co.uk/page/History/0,,10323~754182,00.html).
Solo nel 1961 il Crystal palace riconquista la Seconda Divisione dopo ben 40 anni di assenza, e nel 1969 raggiunge per la prima volta la Prima Divisione (era ora, che ne dite?).

Gli anni'60 sono dominati dall'astro del talentuoso attaccante Johnny Byrne, una delle leggende del Crystal Palace di tutti i tempi, che fu anche chiamato a vestire la gloriosa maglia bianca con i tre leoni.
















Eccolo mentre, nello stile simpatico e sobrio dell'epoca, saluta la moglie per andare all'allenamento della Nazionale.















Nella stagione 1972-73 il Palace batte con il risultato storico di 5-0 il povero Manchester United dell'epoca, ma alla fine della stagione retrocede in Seconda Divisione, e nel giro di un anno completa un tutt'altro che invidiabile "double", tornando mestamente in Terza.


ARRIVANO LE AQUILE E COMINCIANO A VOLARE - A questo punto il club, nel tentativo di riconquistare i favori della Fortuna, cambia i colori sociali, passando dal claret and blue degli esordi, che era stato sfoggiato in innumerevoli versioni (compresa la maglia bianca con bordi o calzettoni claret and blue), ad una vivace combinazione di rosso brillante e bluette, in ricordo di quelli che erano i colori del Crystal Palace originario.
Il nickname cambia, da Glaziers, considerato troppo sobrio, alle aggressive Eagles.
Anche il crest cambia, il palazzo di vetro viene ora sovrastato da un'aquila, prima disegnata in stile araba fenice che risorge dalle sue ceneri (metafora per ricordare l bombardamento del palazzo di vetro), poi in un orripilante taglio aggressivo.

Il cambiamento sembra funzionare. Il club esce per la prima volta dalla mediocrità.
Dopo una serie di alti e bassi tra la Prima e la Seconda Divisione, nel 1989 il Crystal Palace, sotto la guida di Steve Coppell, vince i play off di Seconda Divisione con un gioco veloce, brillante e offensivo, e due attaccanti strepitosi come Mark Bright e Ian Wright (che sarebbe divenuto il più prolifico marcatore della storia dell'Arsenal prima di essere superato dal grande Thierry Henry).



















LA GOLDEN ERA - Nel 1990 il Palace arriva in finale di FA Cup che perde col Manchester United al replay dopo essere stato in vantaggio fin quasi alla fine nella prima finale, e dopo aver battuto il Liverpool 4-3 in una memorabile semifinale.
La stagione successiva, nel 1991 quindi, il Palace tocca la vetta più alta della sua storia, arrivando terzo in campionato e tornando a Wembley per vincere la Coppa di Lega.















L'EPOPEA DI AQUILA CALVA E IL RITORNO ALLA MEDIOCRITA' - Nel 1993 la golden era finisce e ricominciano le montagne russe tra Prima e Seconda Divisione.
Dopo due semifinali di League e di FA Cup perse nel 1995 con Liverpool e Manchester United, nell'estate 1997 viene firmato Attilio Lombardo, denominato Bold Eagle, Aquila calva, che in un solo anno e mezzo lascia un segno indelebile nella tifoseria, ma il club non ha più un penny per pagare i giocatori ed è costretto a vendere in massa, naturalmente retrocedendo in Seconda Divisione; stupendo tutti, nell'estate del 1998 Lombardo dichiara di voler restare al Palace per tentare la risalita, ma le cose vanno di male in peggio, e tornerà alla Lazio a metà stagione.














In questo periodo lasciano con molte ombre sia l'allenatore Terry Venables sia il discusso presidente Mark Goldberg che ha trascinato il club sull'orlo della bancarotta.
Finalmente nel 2000, dopo un periodo di amministrazione, arriva come nuovo presidente e proprietario Simon Jordan, un uomo con le Aquile nel cuore, che mette la finanza necessaria per evitare il fallimento, e va alla ricerca del sospirato rilancio.
Nel 2004 il Palace, ora sotto la guida di Ian Dowie, batte nella finale dei play off il West Ham e torna in Premier League, ma solo per un anno, perchè nel 2005 nuovamente retrocede dopo un finale thrilling, nonostante Andrew Johnson si laurei vice-capocanoniere con 21 gol.



















Nelle stagioni successive le Eagles, sotto la guida prima Peter Taylor, poi di Neil Warnock, vengono eliminate ai play off, e il resto, come si dice, è storia di oggi, con la squadra yo-yo impegnata nell'ennesimo tentativo di agganciare la promozione, che prima o poi conquisterà, per poi retrocedere l'anno successivo.


CHIAMALE SE VUOI, EMOZIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOONI - Certo, quella del tifoso del Palace è un'esistenza tutt'altro che noiosa. Anzi chi, come il sottoscritto, ritiene che l'emozione di una promozione ottenuta in una finale (come Padova / Cesena nel 1994 a Cremona), o una salvezza conquistata all'ultima giornata o allo spareggio (Padova / Genoa 1995, a Firenze) siano equivalenti ad uno scudetto; chi ritiene la promozione e la salvezza esaltanti quanto uno scudetto, dicevo, è convinto che il tifoso del Palace, che quasi ogni anno disputa una finale o per la promozione o per la salvezza, viva più emozioni che non, faccio per dire, il tifoso del Tottenham, che vive una serie monocorde di noiosi campionati di centroclassifica.


COLOURS - Concludiamo con i colori. Come abbiamo detto, dalle origini al 1973 i colori sociali sono stati claret and blue; inizialmente è stato copiato il modello Aston Villa con maglia claret e maniche sky, poi questi due bellissimi colori sono stati combinati in maniera originalissima.
La maglia più bella (una delle più belle di tutti i tempi, direi, e non solo del Palace) è quella bianca con doppia banda verticale azzurra e bordeaux usata all'inizio degli anni'70.



















Dal 1974, come si ricorderà, sono stati cambiati il marchio, il nickname, e i colori sociali, passando ad una vivace combinazione di rosso blù in due tonalità brillanti, e da allora si sono sempre avvicendati modelli (talvolta veramente "spettacolari") della maglia a righe (a seconda dei casi, con striscia centrale rossa o blu) e di quella bianca con fascia diagonale rossoblù (la preferita dei tifosi).
























































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